“Avrete uno spazio esterno?”

Questa è la domanda a cui, da qualche giorno, stiamo continuamente rispondendo in privato alle decine di vostri messaggi o telefonate.

Dopotutto, con la bella stagione ormai iniziata e dopo mesi chiusi in casa, chi non vorrebbe gustarsi una buona birra alla spina o sorseggiarsi uno Spritz o un Mojito guardando il tramonto sullo sfondo?

Si lo sappiamo, già ti abbiamo fatto venire gli occhi a cuoricino solo all’idea di poterlo finalmente fare.

E ti anticipiamo che a breve, anzi brevissimo, sarà possibile!

Per chi si fosse perso gli ultimi aggiornamenti, dal 26 Aprile in fascia gialla è possibile consumare al tavolo di bar e ristoranti ( salvo il rispetto di tutte le norme e i protocolli specifici di settore).

A questa notizia, desiderosi di tornare a regalarvi attimi di relax e di piacere, ci siamo subito messi all’opera.

Stiamo infatti provvedendo ad allestire quello che sarà un bellissimo e comodissimo spazio esterno.

Dal 5 maggio potrai finalmente tornare a gustare i nostri aperitivi, i nostri drink e i nostri American-Style Burger direttamente al locale!

BISOGNA PRENOTARE?

Per limitare affollamenti, inutili attese, o per evitare lo spiacevole inconveniente di non trovare posto, la prenotazione è sempre consigliata.

Potrai comodamente prenotare (o conoscere la disponibilità tavoli in tempo reale) sia da sito (www.dadazen.it) che da app , oltre ovviamente tramite chat o telefonata.

E IL SERVIZIO DELIVERY?

Lo spazio esterno non modificherà in alcun modo gli attuali servizi Delivery o Take Away. Potrai quindi continuare ad ordinare e ricevere comodamente a casa i nostri prodotti o ritirarli direttamente al pub, con i consueti orari.

REGOLE PER L’UTILIZZO DEGLI SPAZI ESTERNI

Ti ricordiamo che la nuova normativa prevede il rispetto e l’applicazione di determinate regole per l’utilizzo degli spazi esterni.

In particolare:

  • I clienti potranno consumare solo seduti al tavolo
  • I tavoli dovranno essere distanziati almeno 1 metro tra loro
  • Non è possibile sedere in più di 4 persone allo stesso tavolo (salvo per i conviventi)
  • Deve essere favorito il pagamento elettronico e all’esterno della struttura
  • Non è possibile in nessun caso consumare all’interno dei locali (neanche al bancone)
  • Il coprifuoco è attualmente fissato alle ore 22, orario limite nel quale il locale chiederà ai fruitori di liberare i tavoli.

Il Servizio alla Belga

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Come si versa correttamente una birra in stile Belga?

Come vi ho già detto nella precedente degustazione, per esaltare al massimo le sue caratteristiche e qualità organolettiche, ogni birra andrebbe versata secondo il suo stile di appartenenza.

Abbiamo visto infatti come una birra in stile tedesco, versata o servita nel modo errato , presenti una eccessiva quantità di anidride carbonica (visualizza la degustazione sul “servizio alla Tedesca”)

E abbiamo anche visto come questa eccessiva presenza di gas ci “rovini” l’esperienza o gonfi la pancia.

Andiamo ora a visualizzare il secondo tipo di servizio, il “Servizio alla Belga”.

Le belgian style infatti prevedono di essere servite ( o spillate, a seconda se parliamo di bottiglia o di spina) in un unico tempo, con un movimento atto a creare la giusta quantità di schiuma.

Come spiegato nella volta scorsa, facciamo eccezione nel caso si tratti di birre con lieviti sul fondo.

In quel caso, prima di completare la versata, sarebbe ideale lasciare una piccola quantità di birra nella bottiglia e farla roteare per “raccogliere” la posa che si va normalmente a creare in fondo alla bottiglia per poi versarla facendola scorrere su un bordo del bicchiere.

Importantissimo! Che stiate spillando o versando dalla bottiglia, non dimenticate mai il tradizionale “taglio” superficiale della schiuma!

Buona visione.


Ti è piaciuto l’articolo e il video?

Puoi trovare tutte le birre delle nostre degustazioni e i KIT DEGUSTAZIONE tematici e riceverli comodamente a casa con il nostro servizio Delivery!

Clicca qui e scoprili tutti!

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Opihr Gin – Sull’antica via delle spezie

Chi non ha mai sentito parlare del leggendario Re Salomone?

Si narra che questo biblico sovrano possedesse un enorme tesoro, un inestimabile e inquantificabile quantità di oro, metalli e pietre preziose estratte dalle miniere di un lontanissimo e indefinito luogo di opulenza, da cui le navi del re tornavano sempre stracariche.

Ofir (o Opihr) era il nome di questo luogo lontano e segreto e della via che portava ad esso.

Ma dove finisce la leggenda e dove inizia la storia?

Opihr, l’antica via, è davvero esistita. Ma essa non portava tanto a leggendarie miniere di diamanti, ma a qualcosa che, nell’antichità, era prezioso tanto quanto l’oro.

Opihr era il nome dell’antica via delle spezie, dal cui commercio fra Oriente e Occidente, il leggendario Re Salomone riuscì ad accumulare quelle leggendarie ricchezze.

Ispirandosi proprio a quelle spezie e a quella leggendaria via, nasce

Opihr Oriental Spiced Gin.

Già osservando la bottiglia capiamo che questo gin è un vero e proprio viaggio in oriente. Questi coloratissimi elefanti sullo sfondo e il cordoncino rosso ed oro sul collo della bottiglia sono un chiaro richiamo all’India. Sul retro invece potete trovare un’illustrazione che rimanda alle antiche mappe del commercio delle spezie.

E di queste preziose Oriental Spiced che compongono le botaniche dell’Opihr gin vi segnaliamo il cardamomo proveniente dal Kerala (uno stato indiano sulla costa sud occidentale), il peperoncino di Tellicherry, il cumino della Turchia, il Pepe di Giava, il coriandolo del Marocco, la buccia di arancia dolce dalla Spagna e l’immancabile Ginepro.

Opihr Gin è un London Dry sicuramente dal gusto forte e deciso, non tanto per quanto riguarda il tenore alcoolico quanto ovviamente per le sue intense e calde note di spezie che non lasciano affatto spazio ad altro.

Insomma, è proprio l’ideale per chi è alla ricerca di un gin tonic dal gusto “pepato”.

Perfetto in abbinamento con una Indian Tonic o, per chi preferisce note più secche, una tonica dry.

Michele Lambertucci

DELIVERY E AMBIENTE

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Come smaltire i contenitori del cibo da asporto

Nell’ultimo anno, causa la pandemia, abbiamo visto cambiare completamente le nostre classiche abitudini. Così, se prima eravamo abituati ad andare a cena fuori, ora è il ristorante a “venire da noi” con la consegna a domicilio.

Ma quanto impatto hanno queste “nuove” forme di consumo (in particolare Delivery e Take Away) sull’ambiente?

Inutile dire che su questa domanda si sono interrogati in molti. E i dati emersi da diversi studi stanno sottolineando quello che era facile immaginare e cioè come siano inevitabilmente aumentati quelli che sono i rifiuti prodotti dai vari confezionamenti degli alimenti.

Va però anche detto che in molti casi, non in tutti purtroppo, fra gli operatori del settore sta sempre più prendendo piede una maggiore coscienza sul tema ambiente e riciclo.

La tendenza delle aziende infatti è quella di orientarsi sempre più verso imballi e contenitori ecofriendly.

Scelte che sembrano essere premiate dai consumatori finai che, sempre più attenti e sensibili al tema, sembrano prediligere proprio queste aziende e questi prodotti.

Inoltre, non c’è da stupirsi se anche diverse piattaforme di Food Delivery stiano stilando dei protocolli da sottoporre a tutti gli affiliati, proprio volti all’utilizzo di determinati imballi.

Come DADA ZEN già nel 2019 abbiamo scelto di convertire tutto il cosi detto materiale di consumo in biodegradabile o 100% riciclabile.

Da oltre due anni infatti abbiamo convertito le migliaia e migliaia di bicchieri monouso in plastica e cannucce non riciclabili utilizzate fino ad allora, con prodotti biodegradabili in PLA (bioplastica derivata dal mais) o carta.

Sulla stessa filosofia, per il delivery è stato scelto un packaging 100% riciclabile o compostabile.

Poichè sempre più spesso negli ultimi tempi molti di voi ci stanno chiedendo indicazioni su come smaltire i contenitori dei nostri prodotti, abbiamo creato questa piccola guida di supporto.


GUIDA PRATICA ALLO SMALTIMENTO DEI NOSTRI PRODOTTI DELIVERY

  • CONTENITORI BURGER
    I contenitori burger (contenitori bianchi) sono realizzati in polpa di cellulosa e 100% biodegradabili. Puoi tranquillamente smaltire questi contenitori nell’umido.
  • CONTENITORI DEI FRITTI
    I contenitori fritti ( e in generale tutti i nostri contenitori color avana) , sono realizzati in cartoncino naturale ed ecologico e sono biodegradabili e compostabili secondo le direttive europee EN13432. La pellicola interna antiunto è in bioplastica PLA derivata dal mais. Puoi smaltire questi contenitori nell’umido.
  • CONTENITORI TRASPARENTI
    Sono sicuramente i contenitori che utilizziamo di meno in assoluto, ma al momento non riusciamo a trovare un sostituto che garantisca le stesse caratteristiche. Questicontenitori in plastica trasparenti sono riciclabili. Per un corretto smaltimento ti basterà gettarli, adeguatamente puliti dai residui di cibo, nella plastica.
  • BUSTA ESTERNA
    La busta esterna è in carta naturale. Puoi riutilizzarla più volte, ad esempio per fare la spesa, prima di smaltirla nella carta.
    Unica accortezza sarà quella di eliminare i punti metallici di chiusura e ovviamente lo scontrino. Ti ricordiamo che quest’ultimo (carta termica) NON va smaltito nella carta ma nell’indifferenziato!
  • SACCHETTI IN PLASTICA
    La buste ed i sacchetti sono in bioplastica. Puoi utilizzarli come sostituti dei sacchetti per l’umido o smaltirli nell’umido.
  • BICCHIERI
    I bicchieri rigidi drink dei nostri nuovi kit cocktails sono riutilizzabili. Puoi lavarli ed utilizzarli più volte, anche in lavastoviglie, prima di smaltirli nella plastica. I bicchierini contenitori o i bicchieri monouso invece sono in cartoncino naturale con coperchio in PLA. Puoi smaltire entrambi nell’umido.

Il Servizio “alla Tedesca”

In questo primo di tre video dedicati al servizio vi presenteremo come si versa ( o spilla ) correttamente una birra.

Il Servizio alla Tedesca e degustazione di Forst Sixtus

E’ sicuramente il servizio più elaborato e più “poetico”. Esso consiste nel versare la birra in tre tempi distinti, con un intervallo fra ognuno di essi, per un totale di circa sette minuti.

La schiuma generata con il “Servizio alla Tedesca” è molto abbondante. Viene liberata molta anidride carbonica in eccesso e soprattutto si da modo alla birra di esprimere al meglio tutte le qualità organolettiche.

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Degustazione 6 – Le APA – Degustazione Dale’s Pale Ale

Nella sesta degustazione vi presentiamo quelle che sono le Apa, acronimo di American Pale Ale.

Le Apa sono delle Pale Ale molto più recenti delle sorellastre inglesi, le Ipa.

La differenza principale con le Indian Pale Ale sta nella gradazione alcolica e nei luppoli utilizzati.

Le Apa infatti utilizzano principalmente luppoli americani, molto più fruttati di quelli Europei. Inoltre, nascono normalmente con un grado alcolico leggermente più basso delle Ipa.

Buona Visione

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Degustazione 4 – Le IPA (parte 1) Degustazione Hemisphere Session Ipa

Con la degustazione 4 ci addentriamo in quelle che sono le birre più gettonate del momento!

Stiamo parlando delle IPA

acronimo di Indian Pale Ale

Esse nascono in Inghilterra per rispondere ad una particolare esigenza: resistere ai lunghi viaggi verso le colonie dell’Impero Britannico.

Qui infatti, lontano dalla madrepatria, le migliaia e migliaia di commercianti, militari, diplomatici e nativi inglesi richiedevano buona birra inglese.

Una richiesta commerciale e un mercato che era da stolti non voler soddisfare.

Si iniziano così vari tentativi per rendere la birra sempre più conservabile a quelli che erano i lunghi viaggi per nave (ovviamente il canale di Suez era un sogno per l’epoca) fino alle colonie asiatiche.

E da questi tentativi, lavorando su quantità di luppoli e grado alcolico, si giunge alla realizzazione di queste Indian Pale Ale, Pale Ale destinate al mercato delle colonie.

Le Ipa oggi stanno riscoprendo una nuova vita e un nuovo interesse.

Esse sono al centro di quelle che sono le produzioni di tanti micro e piccoli birrifici, spesso artigianali, che vanno alla ricerca di nuovi gusti e nuovi prodotti per aromatizzare le loro creazione.

In questo video parleremo anche di una nuova tendenza, quella delle Session Ipa, e andremo a degustare una Hemisphere Session Ipa.

Le Session Ipa differiscono dalle classiche Ipa principalmente per il più basso grado alcolico (non essendo ovviamente più necessario un alto contenuto alcolico per garantire la conservazione) e per avere un finale molto più secco e asciutto.

Buona degustazione

Degustazione 3 – Le birre d’Abbazia

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Oggi vi portiamo un pò indietro nel tempo, più precisamente nell’alto Medioevo e nei monasteri del centro-europa.

Qui, grazie all’opera dei monaci e alla loro passione, nascono quelle che ad oggi sono conosciute come Birre d’Abbazia.

Essi, con i loro studi e le loro molteplici prove, perfezionarono quella che era la produzione della birra e la sua conservazione.

Nacquero così, tra le mura di quei monasteri, quelle che oggi sono delle vere e proprie eccellenze del panorama birrario, le birre d’Abbazia.

Spesso vengono erroneamente confuse con le birre Trappiste

ma va sottolineato che NON sono assolutamente la stessa cosa.

Ad oggi le Birre d’Abbazia non hanno più alcun legame con i monasteri o con le Abbazie a cui spesso fanno riferimento, se non appunto la concessione dell’utilizzo del nome o l’ispirazione di alcune ricette.

Le Birre d’Abbazia infatti sono nella stragrande maggioranza dei casi, birre industriali.

Esse sono prodotte da grandi e meno grandi aziende all’interno dei loro stabilimenti e da esse commercializzate

Le birre Trappiste invece ( che per definirsi tali devono avere una certificazione) sono ancora oggi prodotte all’interno dei monasteri (o comunque, sotto il diretto controllo dei monaci), e da cui l’Abbazia o Monastero (o in generale la comunità monastica) trae un ritorno economico attraverso la vendita e commercializzazione (diretta o data in concessione/distribuzione)

Buona visione

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DEGUSTAZIONE 2- Le Weizen – Schneider Weiss

Nella seconda degustazione ci addentriamo nelle birre Weiss o Weizen, note anche come Birre di Frumento.

Originali della Germania, per molti anni ne fu vietata la produzione in quanto non rispettavano quello che era l’Editto di Purezza che sanciva le regole per produrre e vendere birra.

Fu proprio ad opera di Schneider che tornarono nuovamente in produzione.

Buona degustazione